Il diritto e il rovescio

Il diritto e il rovescio

Nella collana di «Monografie» dell’Istituto è apparso il volume n° 72:

Alessandra Mita Ferraro, Il diritto e il rovescio. Giambattista Giovio (1748-1814). Un europeo di provincia nel secolo dei Lumi, 2018, pp. xxiv-456. [isbn 978-88-15-27843-2]. € 48,00.

Introduzione. – Lumi e tradizione. – Il rientro a Como: vita in provincia. – Gli anni «di pace, di gioia, di onore, di studio». – Il decurione. L’impegno politico a servizio della città. – La deputazione sociale. – I difficili anni repubblicani. – Il notabile napoleonico. – Appendice. Opere a stampa di Giambattista Giovio.

 

 

Ultimo discendente illustre della famiglia aristocratica comasca dei Giovio, cui sono legati i nomi di Paolo e Benedetto, Giambattista Giovio (1748-1814), visse in prima persona le trasformazioni profonde avvenute tra Sette e Ottocento. Fu partecipe dei mutamenti, dei contrasti e delle  contraddizioni della sua epoca di transizione dall’età dei Lumi a quella napoleonica. Inserito nelle istituzioni cittadine, dedicò per tutta la vita alla politica un impegno costante: competente  funzionario austriaco, divenne negli anni il più autorevole rappresentante del patriziato cittadino, di cui seppe difendere gli interessi economici in momenti difficili dell’opificio comasco.  Instancabile lettore, fu uno sperimentatore letterario e tramite di universi culturali europei raggiungendo fra i contemporanei una notorietà di cui oggi si è persa traccia; stupisce, e merita di essere sottolineata, la fitta rete di relazioni con i più importanti protagonisti del suo tempo: politici, storici, filosofi, letterati, editori, artisti, laici ed ecclesiastici, italiani e stranieri, incontrati di persona o con cui definì una conversazione a distanza in momenti diversi della sua vita. Subì molteplici suggestioni culturali nel corso della propria formazione, iniziata con lo studio dei classici e continuata con quello dei philosophes. Progressista per quanto atteneva alle scoperte scientifiche, alla fiducia nella scienza tesa a migliorare le condizioni degli uomini e nella gestione tutta ‘borghese’ degli affetti familiari, dopo le intemperanze giovanili fu un difensore della Chiesa di Roma e della tradizione culturale italiana che sentiva, come tanti suoi contemporanei, corrosa dalla forza dell’argomentazione dei ‘liberi pensatori’. Il volume, frutto di un’ampia ricerca di fonti e materiali, per la gran parte inediti, sparsi in Italia e all’estero, in archivi privati e pubblici, costituisce la biografia di un personaggio al contempo tipico della sua epoca e singolare nella sua originalità.

Alessandra Mita Ferraro (Firenze, 1965), borsista dell’Istituto italiano per gli studi storici dal 1990 al 1992, oggi ricercatrice di Storia moderna presso l’Università degli studi e-Campus, ha indirizzato la sua ricerca in particolare sul Rinascimento fiorentino e sul Settecento lombardo. Tra i suoi lavori: Matteo Palmieri. Una biografia intellettuale (Genova 2005); Politica e religione nel triennio repubblicano (1796-1799). I sacerdoti insubri: Lattuada, Passerini, Gattoni (Milano, Udine 2012).