Premessa

“L’Istituto italiano per gli studi storici nasce da un’osservazione di fatto e da un concetto che importa in breve spiegare.

Nelle facoltà universitarie (e non diciamo solo di quelle italiane) la preparazione all’opera dello storico si compie in relazione quasi esclusiva con la filologia, che comprende l’apprendimento delle lingue antiche e moderne e dell’archeologia e della paleografia e di altrettali specialità, aggiungendo talvolta la raccomandazione agli scolari di seguire qualche corso di economia e di giurisprudenza. Ma affatto trascurato è il rapporto sostanziale della storia con le scienze filosofiche, della logica, dell’etica, del diritto, dell’utile, della politica, dell’arte, della religione, le quali sole definiscono e dimostrano quegli umani ideali e fini e valori, dei quali lo storico è chiamato a intendere e narrare la storia. Trascurata è perfino la metodologia storica, l’Istorica, che nel degno senso datole dal Droysen procurava di soddisfare in certa misura l’esigenza anzidetta. Che più? Non si provvede a leggere o a far leggere agli scolari, ordinatamente e nel loro pregio d’incipiente e sempre progrediente arte storica, i grandi storici, da quelli dell’antichità classica ai moderni. Da codesta unilateralità e deficienza di preparazione vengono fuori filologi ed eruditi, diligenti ricercatori e indagatori di documenti e costruttori di dotte cronache, i quali, quando sono messi alla prova di interpretare e giudicare pensieri, azioni e avvenimenti, si sentono inferiori all’assunto e, o se la cavano con convenzionali e triviali riflessioni, o applicano, seguendo la qualsiasi moda, concetti e sistemi composti in servigio di tendenze di parte.

Ora l’Italia, pel suo passato e pel suo presente culturale, meglio forse di ogni altro paese è atta a risanare l’unilateralità e la deficienza che abbiamo descritte; e noi speriamo che le nostre stesse facoltà universitarie verranno via via integrando l’utile opera, precipuamente filologica, che esse seguono e che da noi è adottata e difesa come strumento indispensabile di lavoro, e daranno una parte delle loro forze all’altra opera che è da promuovere e che è del pari necessaria, e certo più urgente, sia perché più difficile, e sia perché troppo in passato negletta. Ma, per intanto, giova che intervenga il concorso dei singoli volenterosi; e appunto da un gruppo di questi, che ha trovato consenso ed aiuto così da parte di privati come di enti pubblici, sorge il presente Istituto.

Sorge nella città in cui Giambattista Vico, in un tempo di grandiosi e rapidi progressi delle scienze matematiche, fisiche e naturali, per il primo levò la voce ad ammonire che se queste discipline, vòlte a soddisfare i bisogni pratici degli uomini, mancano di intima verità perché costruite su convenzioni, ciò solo che l’uomo deve e può veramente conoscere è la storia sua, perché l’ha fatta lui e in ciò egli è simile a Dio, che conosce il mondo naturale per averlo creato; e con la scorta di questo pensiero meditò la Scienza Nuova. E questo Istituto trova la sua sede in un antico palazzo napoletano, le cui scale Egli soleva ascendere per recarsi a esercitare il suo mestiere d’insegnante in una casa principesca, dove altresì, in un’accolta di gentiluomini e di letterati, mentre elaborava la prima trattazione sistematica della Scienza Nuova, anticipò le sue discoverte.  E questa medesimezza di luogo e questi ricordi sono di fausto auspicio, che innalza il nostro animo nel sentimento della prosecuzione di un còmpito sacro, a noi trasmesso come per domestico retaggio.

Quali vie noi ci proponiamo di tenere è indicato dal fine che abbiamo segnato: leggere e commentare e sottoporre ad esame critico i libri degli storici maggiori, perché gli alunni compongano così nella loro mente a proprio uso una storia e una viva e concreta metodologia della storiografia; schiarire ad essi i concetti che reggono l’opera dello storico, così quelli comuni ad ogni storia come gli altri che sono particolari ai vari rami della storiografia, della politica, dell’economia, della morale, della religione, del linguaggio, della poesia e della letteratura e delle arti; aiutarli nel porre bene i problemi nei temi che prendono a trattare e sovvenirli di opportune avvertenze e indicazioni; e formare in loro la coscienza che l’intelligenza della storia va di pari con la formazione della propria personalità morale. Ma le odierne condizioni dell’Italia e del mondo, che sono quelle che sono, ci consigliano di procedere per gradi e contentarci dapprima di un programma ridotto e parziale, col proposito di venirlo man mano ampliando, fino a raggiungere la pienezza di attività che abbiamo nel desiderio.

Queste sono le nostre intenzioni indirizzate al rinvigorimento e al progresso, in Italia e oltre l’Italia, del pensiero storico, premessa di seria e feconda vita sociale e politica. Intenzioni che crediamo buone, e tali da meritare che la fortuna le assista nell’opera alla quale ora si dà avviamento”.

* Testo della Premessa dettata da Benedetto Croce nel febbraio 1946.

 

Art. 1 – Con atto notaio Roberto Sanseverino, di Napoli del 21 luglio 1946 è stata costituita l’associazione

“ISTITUTO ITALIANO PER GLI STUDI STORICI”

con sede in Napoli via Benedetto Croce 12 eretta in Ente Morale con decreto del Capo Provvisorio dello Stato del 9 gennaio 1947 n°46.

 

Art.2 – L’Istituto non ha fine di lucro; esso si propone di promuovere, svolgere ed aiutare, ad opera di docenti e di allievi, gli studi storici secondo le direttive ed i criteri illustrati nella “Premessa” al presente Statuto, che ne forma parte integrante: col proposito ispiratore di ripigliare nella città e nella sede dove Giambattista Vico meditò ed elaborò i principî della sua Scienza Nuova, la tradizione vichiana sviluppata ed integrata con gli studi compiuti da Benedetto Croce in armonia alle esigenze ed ai progressi del pensiero moderno.

Le forme e le modalità attraverso le quali realizzare, con graduale progressione ed estensione, le finalità dell’Istituto (lezioni, esercitazioni, indagini e ricerche in archivi pubblici e privati, pubblicazioni di atti e documenti, pubblicazioni di studi e monografie, borse di studio, ecc.), sono attuate dal Consiglio di Amministrazione su elaborazione e programmazione della Giunta Scientifica.

 

Art.3 – I mezzi finanziari e le risorse per lo svolgimento delle proprie funzioni ed il conseguimento delle proprie finalità pervengono all’Istituto:

a) dal contributo annuale, sia esso in danaro o in altra forma, degli Enti Partecipanti determinato dall’Assemblea;

b) da ogni altro contributo, sussidio o lascito che, da parte di Enti pubblici e privati e da persone fisiche, venga disposto in favore dell’Istituto;

c) dal proprio patrimonio.

Il patrimonio dell’Istituto, oltre alle possibili disponibilità finanziarie di volta in volta esistenti è costituito dagli immobili in proprietà, dai mobili ed attrezzature tecniche, dalla biblioteca e dagli archivi.

 

Art.4 – Organi dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici sono:

– l’Assemblea degli Enti Partecipanti

– il Consiglio di Amministrazione

– il Presidente

– l’Amministratore Delegato

– il Segretario Generale

– il Collegio dei Revisori

– la Giunta Scientifica.

 

Art.5 – L’Assemblea degli Enti Partecipanti è costituita da quei soggetti che intendano aderire all’Istituto e vengano, con deliberazione dell’Assemblea, ammessi a partecipare all’Istituto.

L’Assemblea ha le seguenti funzioni:

a) nominare i membri del Consiglio di Amministrazione;

b) nominare i membri del Collegio dei Revisori;

c) può nominare, su proposta del Presidente, un Presidente onorario la cui carica non è cumulabile con altra carica o ufficio dell’Istituto;

d) procedere all’eventuale modifica del presente Statuto;

e) approvare, entro il mese di giugno di ogni anno, il bilancio consuntivo redatto dal Consiglio di Amministrazione.

Essa è convocata dal Presidente dell’Istituto o dal Consiglio di Amministrazione, anche in luogo diverso dalla sede dell’Istituto, almeno otto giorni prima di quello fissato per l’adunanza mediante raccomandata, fax o posta elettronica con avviso di ricevimento, contenente data, ora, luogo ed argomenti da trattare.

È ammesso che l’Assemblea si tenga per teleconferenza o videoconferenza a condizione che tutti i partecipanti possano essere identificati e abbiano modo di seguire la discussione ed intervenire in tempo reale nella trattazione degli argomenti affrontati.

L’Assemblea è regolarmente costituita e delibera con il rispetto dei quorum previsti dal codice civile.

Ogni Ente Partecipante ha diritto ad un voto.

 

Art.6 – L’Istituto è retto ed amministrato da un Consiglio di Amministrazione composto da cinque membri designati dall’Assemblea degli Enti Partecipanti.

I membri del Consiglio di Amministrazione durano in carica cinque anni.

I cessati dalla carica sono rieleggibili. In caso di cessazione dalla carica di un consigliere per qualsiasi motivo, il Consiglio provvede alla sostituzione per cooptazione. Il nuovo nominato resta in carica fino alla successiva assemblea.

Il Consiglio di Amministrazione esamina il programma delle attività didattiche e culturali, predisposto, per ciascun anno accademico, dalla Giunta Scientifica entro il mese di luglio. Esso può discostarsene o modificarlo con adeguata motivazione.

Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre le seguenti funzioni:

a) nomina il Presidente, il quale è rieleggibile alla scadenza del mandato. Il Presidente ha la legale rappresentanza dell’Istituto in giudizio e di fronte ai terzi;

b) può nominare un vice-presidente;

c) nomina e revoca il Segretario Generale e può nominare e revocare un vice-segretario generale;

d) nomina i membri della Giunta Scientifica e ne determina il numero dei componenti e l’eventuale compenso, salva  la possibilità, in ragione di particolari circostanze, di nominare in ogni tempo ulteriori membri;

e) redige il bilancio consuntivo da presentare all’Assemblea degli Enti Partecipanti entro il mese di giugno;

f) redige, entro il mese di novembre, il bilancio preventivo per l’anno successivo;

g) bandisce, ove le circostanze lo suggeriscano e lo consentano, concorsi a borse di studio per giovani studiosi italiani e stranieri; e nomina la commissione per la selezione e il giudizio dei candidati;

h) assume e licenzia il personale dipendente e ne fissa le retribuzioni;

i) approva e modifica il “Regolamento del personale” dell’Istituto nell’ambito delle leggi e dei contratti collettivi vigenti.

 

Art.7 – Il Consiglio di Amministrazione nomina fra i propri membri un Amministratore Delegato, a cui vengono conferiti tutti i poteri necessari per la gestione economico-finanziaria dell’Istituto e per il compimento degli atti ordinari. L’Amministratore Delegato cura la redazione di tutti i documenti di carattere finanziario, ivi compresi il bilancio preventivo e il bilancio consuntivo.

Il Consiglio di Amministrazione si riunisce nei casi previsti dalla legge e dal presente Statuto e tutte le volte che il Presidente lo reputi necessario, ovvero quando ne facciano richiesta scritta al Presidente non meno di tre consiglieri.

Il Consiglio è convocato dal Presidente almeno otto giorni prima di quello fissato per l’adunanza (ovvero tre nei casi di urgenza) a mezzo di lettera spedita a ciascun Consigliere per posta raccomandata, fax o posta elettronica con avviso di ricevimento, contenente data, ora, luogo e argomenti da trattare.

Le riunioni del Consiglio di Amministrazione sono presiedute dal Presidente o, in sua assenza, dal vice-presidente se nominato, dal più anziano dei Consiglieri in carica ovvero dal componente designato dai presenti. Il segretario del Consiglio è scelto fra i membri dello stesso organo. Il segretario provvede alla redazione del verbale della riunione che deve essere trascritto nell’apposito libro dei verbali delle riunioni del Consiglio di Amministrazione. Il verbale deve essere sottoscritto dal Presidente della riunione e dal segretario.

Per la regolare costituzione del Consiglio di Amministrazione è richiesta la presenza della maggioranza dei Consiglieri in carica. Il Consiglio delibera a maggioranza assoluta dei presenti; in caso di parità prevale il voto del Presidente della riunione.

E’ ammesso che le riunioni del Consiglio di Amministrazione si tengano per teleconferenza o videoconferenza a condizione che tutti i partecipanti possano essere identificati e siano in grado di seguire la discussione ed intervenire in tempo reale nella trattazione degli argomenti affrontati. Soddisfatti tali requisiti, il Consiglio di Amministrazione si considera tenuto nel luogo in cui si trova il Presidente dell’adunanza, luogo in cui deve trovarsi anche il segretario onde possa procedersi alla redazione e sottoscrizione del verbale.

Ove un Consigliere non partecipi ingiustificatamente a più di tre riunioni consecutive, il Consiglio di Amministrazione ne accerta l’immediata decadenza dall’incarico.

La carica di Consigliere è gratuita.

I membri del Consiglio di Amministrazione cessati dall’ufficio hanno la condizione di membri onorari del medesimo organo alle sedute del quale partecipano senza diritto di voto e senza che il loro numero sia computato ai fini dei quorum.

 

Art.8 – La Giunta Scientifica è organo composto, su nomina del Consiglio di Amministrazione, da tre a cinque membri, tra i quali un presidente.

Le decisioni della Giunta Scientifica sono assunte a maggioranza ed in caso di parità prevale il voto espresso dal Presidente.

I membri durano in carica tre anni.

La Giunta Scientifica ha il compito di elaborare, per ciascun anno accademico, il programma di attività didattiche e culturali.

Il programma va sottoposto alla approvazione del Consiglio di amministrazione entro il mese di giugno.

Il Consiglio di Amministrazione verifica la compatibilità del programma con i fini e la tradizione dell’Istituto e con i limiti di spesa imposti dal Bilancio Preventivo.

Il Segretario generale viene consultato sui singoli temi del programma e può avanzare motivate proposte.

Nel caso che durante il triennio si renda vacante un posto nella Giunta Scientifica, il Consiglio di Amministrazione provvede alla sostituzione per il periodo di tempo residuo.

La Giunta Scientifica ed il Consiglio di Amministrazione possono riunirsi in adunanza comune ferma l’autonomia delle rispettive deliberazioni. Alle adunanze della Giunta Scientifica si applicano le disposizioni previste per il Consiglio di Amministrazione in merito alla costituzione delle riunioni, alla redazione dei verbali e alla decadenza dell’incarico.

 

Art.9 – Il Segretario Generale sovrintende alle attività dell’Istituto, riferendone al Consiglio di Amministrazione, al Presidente e all’Amministratore Delegato.

In particolare, è chiamato ad attuare le decisioni prese, nelle rispettive sfere di competenza, dagli organi dell’Istituto; svolge i rapporti esterni con soggetti privati e pubblici; è responsabile del personale; gestisce la corrispondenza; cura le relazioni con i docenti e i borsisti dei singoli corsi.

E’ presente alle adunanze del Consiglio di Amministrazione e della Giunta Scientifica, nelle quali ha facoltà di proposta.

 

Art.10 – Il Collegio dei Revisori è composto di tre membri di cui almeno due devono essere Revisori Contabili.

E’ nominato dall’Assemblea, che designa anche il Presidente. I membri durano in carica un triennio e sono rieleggibili.

I Revisori partecipano alle riunioni del Consiglio di Amministrazione, ma non alle deliberazioni dello stesso.

Se nel corso del triennio viene a mancare uno dei suoi componenti, il Presidente dell’Istituto è tenuto a porre all’ordine del giorno della prima assemblea successiva la nomina del sostituto che scadrà insieme con gli altri componenti in carica.

Al Collegio dei Revisori è sottoposto il rendiconto dell’esercizio almeno trenta giorni prima di quello fissato per l’approvazione da parte dell’Assemblea affinché esso svolga gli opportuni accertamenti e controlli e predisponga la relazione dei Revisori.

Il Collegio dei Revisori vigila, inoltre, sul buon andamento della gestione amministrativa e sull’osservanza delle norme di legge e delle regole contenute nello Statuto.

La carica di Revisore è gratuita.

 

Art.11 – Il Consiglio di Amministrazione potrà nominare un Consulente Generale Onorario che resterà in carica per 5 anni.

Il Consulente Generale Onorario ove nominato presterà, in rapporto con la Giunta Scientifica, il suo contributo consultivo e propositivo circa le attività culturali e didattiche dell’Istituto.

 

Art.12 – L’esercizio finanziario va dal primo gennaio al trentuno dicembre di ciascun anno.

L’anno accademico dal primo novembre al trentuno ottobre dell’anno successivo.

 

Art.13 – Per convenzione con la Fondazione “Biblioteca Benedetto Croce” è permesso agli allievi che frequentano l’Istituto di giovarsi, a scopo di consultazione e per integrazione del materiale offerto loro dalla Biblioteca dell’Istituto e dalle altre Biblioteche in Napoli, della Biblioteca della Fondazione “Biblioteca Benedetto Croce” posta nei locali adiacenti a quelli in cui ha sede l’Istituto.

 

Art.14 – Per tutto quanto non è disposto dal presente Statuto valgono le disposizioni di legge in materia.

Approvato dall’Assemblea degli Enti partecipanti il 25 luglio 2023.